Carta Dei Principi

fa

“I buoni rAccolti” FA – Fiera delle Autoproduzioni Piazza Battisti – Conversano (BA)

Progetto promosso da: A.P.S. “ConsumATtori” con sede a Cassano delle Murge (BA), Associazione culturale NEDA con sede a Conversano (BA), Az. Agricola Nicola A. Totaro di Conversano (BA), Az. Agricola Raffaele D’Alessandro di Conversano (BA)

Aderisce alla Rete delle Fiere delle Autoproduzioni di Puglia e Basilicata “Movimento Terre” e alla campagna di “Genuino Clandestino”

Carta Dei Principi

La FA – Fiera delle Autoproduzioni di Conversano (BA) denominata “I buoni rAccolti”, è un progetto promosso e realizzato da alcune realtà contadine e associative locali, basato su scelte partecipate e condivise, sulla reciprocità, la fiducia, l’assenza di spirito competitivo e gerarchie, ponendosi come obiettivo il coinvolgimento in primis della rete locale informale già esistente sul territorio. La FA si ispira all’esperienza di Genuino Clandestino, campagna per la libera lavorazione dei prodotti contadini, del quale condivide le finalità di sostenere e diffondere le agricolture contadine che tutelano la salute della terra, dell’ambiente e degli esseri viventi, a partire dall’esclusione di fertilizzanti e pesticidi di sintesi, diserbanti e organismi geneticamente modificati; che riducono al minimo l’emissione di gas serra, lo spreco d’acqua e la produzione di rifiuti, e che eliminano lo sfruttamento della manodopera.
La FA di Conversano aderisce a Movimento Terre e alla campagna nazionale Genuino Clandestino per la libera lavorazione del prodotto contadino. Obbiettivo della FA è promuovere un consumo genuino, equo e consapevole, oltrechè l’educazione all’alimentazione attraverso diverse attività di promozione, formazione, sensibilizzazione. Data questa premessa si elencano i principi base condivisi.

1) Sovranità alimentare
Il FA si impegna politicamente e praticamente a contrastare le politiche e le pratiche dello sviluppo perseguite dalle agenzie internazionali dell’agri business favorendo la sovranità alimentare, come diritto dei popoli ad accedere a alimenti nutritivi e culturalmente adeguati, prodotti in forma sostenibile ed ecologica, oltre al diritto di poter decidere il proprio sistema alimentare e produttivo.

2) Agricolture familiari e di piccola scala
L’Agricoltura Familiare costituisce la forma dominante di produzione alimentare, sia nei paesi sviluppati sia in quelli in via di sviluppo.
La FA promuove l’Agricoltura Familiare come sistema ideale per la produzione nei settori dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca, della pastorizia e dell’acquacoltura; “un sistema gestito e realizzato da una famiglia, che si basa in modo predominante sul lavoro della famiglia, sia delle donne che degli uomini e si avvale anche del mutuo appoggio fra parenti e realtà agricole simili. La famiglia e l’azienda sono legate l’una all’altra, si evolvono insieme e combinano funzioni economiche, ambientali, sociali e culturali” (Fao, Iyff 2015)

3) Agricoltura contadina
L’agricoltura contadina non è l’agricoltura imprenditoriale industrializzata. Il “modo contadino” di fare agricoltura si distingue perché, integrandosi con l’ambiente naturale (co-evoluzione) e distanziandosi dai mercati degli input (bassa mercificazione), riafferma l’aspetto dell’artigianalità, in cui le conoscenze locali, il savoir faire paysane, e i modelli di comunicazione e scambio tra di esse (capitale umano), la continuità tra passato presente e futuro, l’intensificazione basata sulla quantità e qualità del lavoro, permettono di governare processi di produzione endogeni.

4) Pratiche di coltivazione agro-ecologiche
Al di là di ogni marchio in campo ambientale la FA promuove tutti quei modelli agricoli che si muovono nel senso di una co-produzione tra gli operatori rurali e il capitale ecologico. Ossia le prassi agricole guidate da visione olistica all’interno dell’agro-ecosistema che mirano in primis a ristabilire e mantenete la fertilità organica del terreno e quindi a raggiungere quell’equilibrio dinamico necessario affinché la funzione della produzione sia resa possibile senza input chimici di sintesi, preservando così anche alcuni importanti spazi del selvatico.

5) Filiera corta
La filiera corta è una scelta per favorire l’economia locale, preservare colture e culture locali, stimolando la produzione di alimenti di qualità. La vendita diretta e le brevi distanze che separano chi produce da chi acquista valorizzano il ruolo di presidio ambientale del territorio dei produttori locali, consente la giustificazione di un prezzo equo e veritiero, nonché il controllo e la conoscenza tra consumatori e produttori.

6) Garanzia Partecipativa
I sistemi di certificazione di “parte terza” sono adatti per le merci anonime e lontane. Mentre la certificazione di “parte prima” (autocertificazione) o di “seconda parte” (di comunità) sono ideali per i prodotti che si muovono su circuiti di prossimità e sono guidati da rapporti di conoscenza. La F.A. preferisce attuare tali sistemi i quali permettono il coinvolgimento di produttori e consumatori nella selezione e controllo dei prodotti. Il Sistema di G. P. apporta una serie di benefici: incrementa la consapevolezza e l’educazione tra i consumatori attraverso il coinvolgimento degli stessi nei processi di revisione; promuove lo sviluppo di un mercato locale con relazioni di breve distanza che permettano rapporti diretti e personali; consente un empowerment che proviene essenzialmente dalla sua struttura democratica, di iniziativa dal basso e dal fatto che è la comunità a regolare le proprietà del sistema di valutazione delle difformità, in maniera tale da consentire un rafforzamento delle capacità e responsabilità collettive.

7) Prezzo equo e trasparente
L’equità e la trasparenza del prezzo sono ricercati come elemento del rapporto di solidarietà instaurato tra produttori e consumatori.

8) Reti di economia solidale
La creazione di nuove relazioni tra produttori e consumatori favorisce il rafforzamento delle Reti di Economia Solidale e stimola la realizzazione di un vero e proprio Distretto di Economia Solidale.

9) Condizioni di lavoro senza alcuna forma di sfruttamento
Il rapporto con eventuali dipendenti deve essere onesto, con condizioni di lavoro concordate senza alcuna forma di sfruttamento. Ancor meglio se i dipendenti vengono attivamente coinvolti nelle attività della Rete.

10) Economia di relazione
L’economia di relazione è preferita all’economia di mercato perché consente di stabilire forme di solidarietà concreta tra consumatori e produttori, accomunati dal perseguimento di obiettivi comuni, quali la salute, l’ambiente e la dignità del lavoro.

Conversano, ottobre 2018