La Fiera Delle Autoproduzioni
La Fiera delle Autoproduzioni “I Buoni rAccolti” di Conversano aderisce alla rete nazionale Fuorimercato. Il Coordinamento nazionale dell’Associazione ‘Fuorimercato’, con delibera del 20 ottobre 2019, ha promosso ed approvato ai sensi dell’art. 7 dello Statuto un’istanza formale territoriale di Fuorimercato allo scopo di organizzare una rete di economia sociale, solidale e popolare di piccoli produttori e produttrici del territorio del sud est barese denominata Fuorimercato – Comitato “I buoni rAccolti”, che ha eletto come proprio coordinatore Nicola Antonio Totaro di Conversano.
LA STORIA – La Fiera delle Autoproduzioni è nata il primo maggio del 2008 a Le Macerie “Baracche Ribelli”. Quella fu la prima di una serie di fiere mensili tenutesi a Molfetta ogni ultima domenica del mese. La data non fu scelta a caso. Nel giorno della festa dei lavoratori volevamo dimostrare che non esiste solo il lavoro salariato, capace di generare unicamente disuguaglianza, imbarbarimento e sfruttamento. La nostra concezione del lavoro è incentrata sui concetti di autoproduzione e autogestione, per cui ci sembrava del tutto naturale creare un appuntamento mensile che mettesse in connessione un’ampia rete di produttori e consumatori desiderosi di realizzare le proprie idee riguardanti l’economia, ma non solo. Attualmente la Fiera è l’espressione mensile di una rete solidale composta da piccoli produttori del settore agroalimentare chiamata Movimento Terre (Rete delle Autoproduzioni di Puglia e Basilicata) che localmente intreccia rapporti con realtà attive del luogo in cui si svolge la fiera. All’interno della rete organizzatrice pertanto possono convivere associazioni, movimenti o singoli individui. La Fiera è del tutto autorganizzata e sperimenta la pratica dell’autogestione attraverso il momento assembleare in cui, il gruppo attivo di produttori e organizzatori assume le scelte che riguardano la fiera ma, più in generale, le scelte della rete di cui fanno parte.
Da allora la Fa’ – Fiera delle Autoproduzioni è diventata un modello da esportare e replicare, fuori dalla dimensione locale, trasformandola in una rete che si scambia cibo, arte, mestieri e saperi nell’ambito di Movimento Terre, la Rete delle Autoproduzioni di Puglia e Basilicata. Dopo Molfetta è stata la volta di Giovinazzo, Matera, Corato e Terlizzi.
Svariate realtà hanno contribuito e contribuiscono alla realizzazione di questo progetto. Qualcuno si è perso per strada e qualcun altro si è aggregato al percorso già avviato, com’era naturale che fosse. Ma più che dei gruppi e delle associazioni, il merito della riuscita delle fiere è dei singoli individui, persone caparbie e capaci che, confrontandosi, mettendosi in discussione e, a volte, scontrandosi, hanno inventato, proposto, lavorato per l’iniziativa che, è bene ribadirlo, è completamente autogestita e, come tale, non ha mai usufruito di fondi pubblici o privati.
Abbiamo fatto tanta strada da quel primo maggio, ma molta ancora ne rimane. Si sono creati dei forti legami tra gli autoproduttori, non solo dal punto di vista delle collaborazioni lavorative, e pertanto abbiamo deciso di valorizzare al meglio questa ricchezza dandoci una migliore organizzazione. La rete dei produttori ritiene che nelle relazioni economiche siano fondamentali la fiducia e il rapporto diretto, senza intermediazioni, né certificazioni, quindi si è deciso di lavorare su concetti come autocertificazione, prezzo-sorgente (ovvero la totale trasparenza nei processi della filiera e nei suoi costi), riduzione della distanza alimentare (ovvero cercare di reperire il prodotto dal luogo più vicino possibile). Perché pensiamo sia opportuno da subito creare le basi per la costruzione di una società futura basata sulla solidarietà e il mutuo appoggio, e in cui ciascuno possa esprimere liberamente ciò di cui è capace.
Pertanto chiediamo a tutti i singoli, associazioni, gruppi e comitati presenti nel territorio e interessati allo sviluppo delle autoproduzioni e delle economie alternative, di partecipare all’organizzazione e/o alla realizzazione dell’evento, dando ciascuno liberamente il contributo che ritiene opportuno, a seconda delle proprie possibilità, disponibilità e volontà.
Un’altra economia è possibile. Ed è sempre più vicina. Dipende solo da noi, dalle nostre capacità, dalla nostra fantasia.
Dalla pagina web dell’Azienda Agricola Camporeale di Molfetta