Movimento Terre
Carta Intenti Obiettivi Strumenti v. 1.2 - Bari 15.09.2010
i. PREMESSA SULLA NATURA DI “COSTRUZIONE IN ITINERE” DELLA CARTA DI
INTENTI, OBIETTIVI E STRUMENTI CONDIVISI DELLA RETE
PRIMI INTENTI CONDIVISI
ii. DEFINIZIONE DEL “NOSTRO” AGRICOLTORE/TRASFORMATORE BIOLOGICO:
a. RAPPORTO COL TERRITORIO COME RUOLO SOCIALE;
b. RAPPORTO COL FRUITORE COME RUOLO SOCIALE;
c. RAPPORTI DI LAVORO; RISPETTO DEL LAVORO;
d. IL PROBLEMA E LA NECESSITÀ DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
iii. LA RETE: FINALITÀ; SOGGETTI ADERENTI; SOGGETTI DI RIFERIMENTO;
NATURA DEI RAPPORTI
iv. STRUMENTI E METODO DECISIONALI NELLA RETE
OBIETTIVI
v. PRIMI RAPPORTI DA STABILIRE O CONSOLIDARE A LIVELLO LOCALE-
REGIONALE
vi. VALUTAZIONE DELLE SITUAZIONI IN CUI COMPARIRE COME RETE-
SOGGETTO COLLETTIVO
vii. PRATICA DEL BANCO UNICO
viii. COINVOLGERE NUOVI ADERENTI
ix. OTTIMIZZAZIONE LOGISTICA PARTECIPATA PER MERCATI FUORI REGIONE
x. FUNZIONE DI “INTRODUZIONE” AD ALTRE RETI – CUI LA RETE PARTECIPA –
DI NUOVI PRODUTTORI
STRUMENTI
xi. AUTOCERTIFICAZIONE E CERTIFICAZIONE PARTECIPATA NELLA RETE; IL
CATALOGO; COMPRENSIONE DEL PREZZO
xii. SPERIMENTAZIONE E MESSA A PUNTO DELLA PRATICA DEL BANCO UNICO
xiii. PROTOCOLLO DI CONOSCENZA DEL NUOVO PRODUTTORE
xiv. FONDO CASSA
Carta Intenti Obiettivi Strumenti v. 1.2 - Bari 15.09.2010
INTRODUZIONE
§ 1.
PREMESSA SULLA NATURA DI “COSTRUZIONE IN ITINERE” DELLA
CARTA DI INTENTI, OBIETTIVI E STRUMENTI CONDIVISI DELLA
RETE DELLE AUTOPRODUZIONI DI PUGLIA E BASILICATA
Le persone e le realtà produttive e di trasformazione che danno vita alla Rete sono le seguenti:
Pantun – Jutta ... e Mimmo ... – Mottola (Ta), Az. Nuovo Muretto – Angelo Paolo e Anna Casulli –
Putignano (Ba), Francesco ... e Judith ... – coltivatori diretti – Matera, Vito Castoro e Chiara ... –
trasformatori panificatori – Altamura; Paolo Russo e Michela ... – Paolo impegnato nell'azienda del
padre con qualche ettaro a sua disposizione autonoma – San Ferdinando di Puglia (Fg); Giovanni
Giancane – coltivatore diretto – Monteroni (Le); Antonio e Francesco Camporeale – Azienda ... –
Molfetta (Ba); Comune Urupia – Francavilla F.na (Br).
Data la notevole varietà di attività, realtà, provenienze, percorsi, è già evidente da molto tempo la
notevole varietà di approcci ed esperienze, quindi di problematiche verificate e di opportunità reali
per affrontarle, nelle nostre attività in agricoltura.
Tutto ciò non impedisce affatto di riconoscerci in approcci, sensibilità, principii generali e necessità
comuni. Ma ci rende consapevoli che declinare tutto ciò in formule praticabili allo stesso modo per
tutte/i è e sarà un percorso necessariamente graduale. Anche arrivare ad un tentativo di
“definizione” dell'agricoltore e del trasformatore nel quale ci possiamo riconoscere tutte e tutti ha
richiesto tempo – nonostante tante affinità date inizialmente per scontate... –; ha richiesto
nuovamente un confronto abbastanza serrato ed una lunga enunciazione di domande e risposte; il
risultato è ancora un abbozzo credibile ma probabilmente incompleto.
Abbiamo dunque affrontato l'incontro del 30 07 2010 a Urupia, liberandoci dalla presunzione di
dover arrivare per forza a definizioni di intenti, identità, strumenti operativi, ecc. precisi in tutti gli
aspetti; abbiamo piuttosto iniziato a lavorare su una prima versione di Carta di Intenti, Obiettivi e
Strumenti Condivisi senza l'ambizione di fare qualcosa di definitivo e completo, ma sapendo di
“aprire una cartella” in cui cominciamo a mettere i primi risultati del nostro confronto, a cui
andranno probabilmente ad aggiungersene altri nel tempo: sappiamo che i nostri stessi rapporti
devono ancora approfondirsi, e che nuove esperienze e possibilità sono sempre dietro l'angolo. E in
fin dei conti è proprio bello che sia così!
Molte sono le questioni rimaste aperte e che non hanno trovato risposte concrete, o chiarezza di
visione. Man mano che le cose ci si chiariranno, aggiungeremo punti per le successive versioni della
Carta.
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PRIMI INTENTI CONDIVISI
§ 2.
DEFINIZIONE DEL “NOSTRO” AGRICOLTORE/TRASFORMATORE BIOLOGICO
Noi tutti riconosciamo la necessità del recupero della dignità di chi lavora la terra per trane
nutrimento o altre risorse, per gli esseri umani o per altri animali, direttamente o tramite
trasformazione. Riconosciamo dunque la stessa dignità all'agricoltore, all'allevatore, al
trasformatore; purché le loro attività siano condotte secondo una BIOLOGICA, che per noi
significa TUTELA e RISPETTO:
• Rispetto e tutela del territorio e delle risorse (acqua, energia, ecc.)
• Rispetto e tutela delle persone: della salubrità della loro alimentazione, del loro diritto di sapere
cosa mangiano e bevono, del loro lavoro quando partecipano all'attività agricola diretta o
secondaria
• Rispetto e tutela di sé, del proprio ruolo sociale e della sua riproducibilità.
Il “nostro” agricoltore o trasformatore non è necessariamente “certificato”, non è necessariamente
“a norma” o “in regola”: il “nostro” agricoltore o traformatore è Biologico per noi. E noi ci
preoccupiamo che lo sia veramente.
Il “nostro” agricoltore o trasformatore Biologico può anche non essere momentaneamente ancora
tale, ma essere già in un percorso per diventarlo, e noi tutti – la Rete – ci impegnamo ad aiutarlo
per diventarlo.
Il “nostro” agricoltore o trasformatore Biologico è attivamente critico e curioso nei confronti di
Protocolli e Procedure: vuole sapere, informarsi, scambiarsi dentro e fuori la Rete su tutto ciò che,
permesso o vietato, desta qualche sua perplessità; la Rete è anche un ambiente dove dubbi e
perplessità sull'attività primaria e secondaria possono divenire stimolo a discussioni concrete.
a. RAPPORTO COL TERRITORIO COME RUOLO SOCIALE
L'agricoltore Biologico della Rete rivendica nella propria scelta di vita un preciso RUOLO
SOCIALE, che si esplica proprio in un impegno alla tutela e riproducibilità del terreno, di ciò che ci
vive, delle risorse coinvolti dalla sua attività. Attività che non ha dunque la sola produzione in sè e
per sè come unico fine.
L'allevatore Biologico della Rete si impegna in questo senso alla salubrità e riproducibilità di ciò
che occorre per alimentare i suoi animali, che sia esso in prima persona anche l'agricoltore che
produce questo alimento primario, o che si rifornisca per ciò da altri produttori.
Il trasformatore Biologico della Rete si impegna in questo senso alla salubrità e riproducibilità
delle materie prime che lavora e dei metodi di lavorazione stessi.
L'agricoltore e il trasformatore Biologici che non siano anche i produttori della materia prima,
vorranno rifornirsi preferibilmente da produttori della Rete o di altri reti riconosciute affini. La
Rete cercherà al suo interno di soddisfare le richieste dei trasformatori.Qualora ciò non sia al
momento possibile, si valuterà caso per caso l'alternativa più accettabile nell'immediato, e le
possibilità di cambiamento per il futuro.
Gli appartenenti alla Rete sono ben consapevoli di essere in un territorio – Puglia e Basilicata – da
più parti visto come destinato alla desertificazione, minacciato, gravemente danneggiato. Pulsione
naturale della Rete è il cercare di opporsi a tutto ciò.
b. RAPPORTO COL FRUITORE COME RUOLO SOCIALE
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Con quanto detto fin qui, l'agricoltore e il trasformatore Biologici si assumono un preciso impegno
nei confronti dei fruitori finali dei loro prodotti:
• mantenere la salubrità e le condizioni di riproducibilità dei prodotti stessi;
• informare costantemente e dettagliatamente sulle proprie pratiche e scelte.
Il produttore Biologico dice quel che fa e fa quel che dice, anche quando ciò che fa non è ancora
“del tutto” Biologico; anche se ha posizioni critiche e pratiche distanti in qualche punto rispetto a
quanto diffusamente riconosciuto come biologico, purché si si confronti e scambi nella Rete su ciò e
raccolga un appoggio sostanziale a quel che fa e alle sue motivazioni.
Il produttore e il trasformatore Biologico ascolta le domande, fornisce risposte comprensibili,
accoglie critiche oltre a farle; sia dagli altri elementi della Rete sia dai fruitori finali che, con
questo scambio attivo e cercato, vengono visti piuttosto come coproduttori.
• Note esperienze diverse di coinvolgimento dei fruitori/coproduttori nell'attività produttiva,
queste vorranno essere approfondite, praticate, adattate al proprio contesto laddove possibile.
c. RAPPORTI DI LAVORO; RISPETTO DEL LAVORO
L'aderente alla Rete non ama il lavoro subalterno, per quanto rispettoso sia il rapporto di lavoro che
si stabilisce e per quanto “giusta” sia la paga.
Le esperienze di ognuno di noi sono molto diverse; i contesti culturali, territoriali e generazionali in
cui sono avvenute pure. Le valutazioni e le opinioni di ognuno/a di noi hanno diverse sfumature. Vi
sono anche esperienze in cui la figura del coproduttore è diventata più profondamente coinvolta
nell'attività produttiva.
Questi gli elementi unanimamente valutati come oggettivi:
• Soprattutto nel modello della piccola unità produttiva non c'è da lavorare per molte persone, ma
in alcune fasi (ad es. le raccolte) c'è necessità di molta manodopera per un tempo definito e
limitato;
• La piccola unità produttiva non fornisce il più delle volte reddito sufficiente al piccolo nucleo di
persone che ci lavora: esiste un problema di “autosfruttamento” del lavoratore in proprio;
• Non tutte le persone vogliono la responsabilità di una condivisione delle scelte, preferendo
inserirsi nell'attività lavorativa come subalterni.
Queste le pratiche ritenute accettabili, pur nella consapevolezza della loro natura di compromesso e
non di risoluzione di una contraddizione etica:
• Nessuno degli aderenti alla Reti attua o vuole attuare nella propria attività lavorativa pratiche di
sfruttamento delle persone o altre forme di mancanza di rispetto per le stesse;
• Ogni aderente alla Rete vuole ricorrere a manodopera esterna e subalterna il meno possibile;
• Ogni aderente alla Rete vuole riconoscere una “giusta” remunerazione al lavoro esterno che gli è
stato fornito, non necessariamente solo in denaro; ogni aderente alla Rete cerca un suo
compromesso tra manodopera necessaria e remunerazione che la produzione può effettivamente
permettere, accordandosi col prestatore di manodopera prima dell'inizio del rapporto di lavoro;
• Approfondire le esperienze di coinvolgimento dei fruitori/coproduttori nel processo produttivo;
• Valutare la praticabilità di scambi di lavoro all'interno della Rete.
d. IL PROBLEMA E LA NECESSITÀ DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
Vari passaggi di quanto precede evidenziano che esiste un problema aperto e grosso di difendibilità
del modello di produzione su piccolissima scala: piccolo è sempre bello e giusto? Il modello micro
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aziendale che è il riferimento per molti di noi, alla luce di diverse sue fragilità intrinseche, è
difendibile sempre e comunque? L'aggregazione in reti, consorzi, cooperative, ecc. è una risposta
sufficiente per tutti gli aspetti fragili della microazienda, spesso individuale o familiare?
Non possiamo dare una risposta a ciò. Senza qui ripetere una analisi storica delle PAC peraltro
molto illuminante sulla origine lontana della “crisi” del settore, basti ricordare che siamo tutti in un
serissimo problema di sopravvivenza economica e di “autosfruttamento” lavorativo.
L'aderente alla Rete, pur nella consaopevolezza del peso determinante degli aiuti pubblici
all'agricoltura per lo sviluppo della stessa nel passato, non ha intenzione di elemosinare spiccioli, né
delegare ai palazzi la soluzione dei problemi che soffre. La Rete è un soggetto collettivo che vuole
rapportarsi con la società reale che ha intorno per costruire soluzioni.
L'aderente alla Rete vuole costruire queste alternative non solo con gli altri produttori o
trasformatori, ma anche e soprattutto coinvolgere i fruitori e altri soggetti sociali nella costruzione
di alternative di sostenibilità per tutti; la Rete vuole essere soggetto sociale in grado di ascoltare e
accogliere stimoli e proposte da diversi soggetti sociali, con cui si porrà in relazione.
L'aderente alla Rete non lamenta semplicemente una bassa remunerazione della propria attività –
anche se questo problema lo pone in una condizione di incertezze rispetto alla sopravvivenza della
stessa. Piuttosto a partire dalla constatazione di un problema di sopravvivenza, e credendo
profondamente nel valore irrinunciabile di autogestione e autodeterminazione, vuole trovare proprio
nella crisi risposte alternative alla propria sussistenza e quindi alla sostenibilità del proprio ruolo
sociale così come enunciato prima.
È condivisa la convinzione che se la Rete – come altre organizzazioni affini – non riesce a creare
opzioni per la sostenibilità economica e lavorativa delle nostre attività, buona parte dei nostri
obiettivi politici e sociali – alla luce dell'identità rivendicata al § 2.a – fallisce.
§ 3.
LA RETE DELLE AUTOPRODUZIONI DI PUGLIA E BASILICATA:
FINALITÀ; SOGGETTI ADERENTI; SOGGETTI DI RIFERIMENTO;
NATURA DEI RAPPORTI
SCOPI
• Creare e sperimentare opportunità di sostenibilità economica per l'attività agricola degli aderenti.
Tra queste: sviluppare pratiche e strumenti di distribuzione autogestita e condivisa – pur
mantenendo le singole realtà anche propri canali di distribuzione.
• Creare e rafforzare rapporti mutualistici e solidali tra gli aderenti e con soggetti sociali di
riferimento. Essere contesto di scambio e circolazione di esperienze einformazioni.
Accompagnarsi reciprocamente tra aderenti in problemi di conversione al biologico, valutazioni
economiche, ecc.
• Sostenere e promuovere pratiche e iniziative per facilitare l'Accesso alla Terra da parte di chi
interessato a curarla e coltivarla secondo quanto espresso in § 2.
• Partecipare attivamente al Principio di Sovranità Alimentare:
– nella promozione e nell'aiuto per l'accesso alla terra;
– nella condivisione e diffusione delle esperienze maturate;
– nella pratica stessa della propria attività secondo quanto al §§ 2.a, 2.b;
– nel relazionarsi coi fruitori secondo quanto al § 2.b.
• Partecipare come soggetto collettivo a contesti politici da noi scelti in regione, fuori regione e a
livello nazionale.
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• Allargamento della rete stessa ad altri produttori che si riconoscono e sono riconosciuti in quanto
espresso al § 2, rendendoli partecipi dei medesimi rapporti solidali.
ADERENTI
Produttori e trasformatori, operanti sia per la produzione primaria che per la trasformazione
esclusivamente nei territori di Puglia e Basilicata, che si riconoscono e sono riconosciuti in quanto
espresso al § 2.
SOGGETTI DI RIFERIMENTO
Tutti quei soggetti sociali che dagli aderenti alla Rete verranno riconosciuti come interlocutori
importanti e interessanti per lo sviluppo di iniziative, alternative e opzioni secondo quanto detto
prima:
– Gruppi di Acquisto Solidali;
– Sindacati di Base;
– Collettivi politici (centri sociali autogestiti e altri) per noi interessanti;
– Associazioni attive in tematiche per noi sensibili;
– Singole persone attive e interessate;
– Reti e associazioni di produttori e trasformatori affini alla nostra in altre regioni o a livello
nazionale;
– ecc.
La Rete si propone anche di appoggiare e partecipare alle lotte e istanze di soggetti riconosciuti
come riferimento importante, qualora motivazioni, scopi e metodi siano condivisi o comunque non
problematici per gli aderenti alla Rete stessa.
Con diversi soggetti sociali si è già in relazione, e con questi si riprenderanno o cominceranno
scambi ed esperienze comuni a breve termine.
§ 4.
STRUMENTI E METODO DECISIONALI NELLA RETE
– È condivisa dagli aderenti alla Rete la necessità della pratica del Consenso come criterio
decisionale.
– Lo strumento con cui questo viene raggiunto al momento è quello del confronto diretto nelle
assemblee degli aderenti, che in questa fase si è deciso di mantenere frequenti – una o due al
mese, a rotazione sulle varie aziende come occasione per conoscerci meglio.
– Per questioni più pratiche o semplici si può anche cercare un consenso “informalmente” tramite
contatti diretti, telefono, posta elettronica; assicurandosi comunque che tutti siano stati contattati.
– In caso di assenze, gli assenti verranno informati direttamente da qualcun'altro, oppure tramite
posta elettronica, per essere aggiornati e confermare o bloccare eventuali consensi presi
dall'assemblea. Chi si assenta è comunque invitato a far conoscere prima le proprie posizioni.
– Per la stesura di documenti, comunicati, verbali, ecc. si utilizzerà la posta elettronica il più
possibile – facendo attenzione al digitaldivide – come strumento di redazione e correzione
condivisa. Questo per snellire i tempi assembleari.
– Se in futuro il numero degli aderenti dovesse essere abbastanza elevato da rendere difficoltoso il
raggiungimento del consenso nella singola assemblea, si valuteranno altre pratiche e strumenti
decisionali per trovarlo.
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– Espulsione di un aderente. Se un aderente dovesse manifestarsi ed essere riconosciuto dagli altri
aderenti come chiaramente al di fuori di quanto espresso al § 2.a, 2.b, 2.c, il problema verra posto
all'assemblea generale come prioritario. In quel contesto si cercheranno di valutare fatti e
motivazioni. Se tutti gli altri aderenti riconosceranno esserci stata qualche violazione grave e non
occasionale rispetto al § 2, si potrà procedere anche con l'espulsione dell'aderente dalla
Rete.Salvo che un altro aderente, pur concordando sulle violazioni, preferisca mantenere un
atteggiamento di confronto. Si potranno allora valutare altre richieste, quali la sospensione
momentanea dalla partecipazione a momenti pubblici, ecc.
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OBIETTIVI A BREVE E MEDIO TERMINE
§ 5. PRIMI RAPPORTI DA STABILIRE O CONSOLIDARE A LIVELLO LOCALE-
REGIONALE
Con le realtà che seguono si è già in rapporto. Si devono consolidare erendere continuativi i
rapporti, nella prospettiva anche di aprire o allargare nodi distributivi; in particolare – a parte
UnicobasBari – con glialtri Soggetti indicati si vorra lavorare sull'obiettivo di mercati periodici in
posti fissi, possibilmente all'interno del paese o città:
– Unicobas – Bari
– GAS Matera
– GAS Molfetta / Le Maceria CSOA
– Ex Mercato Occupato – Bari
– Masseria NOVA / progetto DRES – S. Michele S.no
– ogni altro contatto interessante che sorga in itinere
Con questi e altri si vorranno rafforzare o stabilire rapporti di solidarietà e mutuo appoggio.
§ 6. VALUTAZIONE DELLE SITUAZIONI IN CUI COMPARIRE COME RETE/SOGGETTO
COLLETTIVO
Ponendosi la Rete come soggetto politico, è ovvio che vi saranno contesti in cui ci si potrà e vorrà
presentare come soggetto collettivo (banco unico, catalogo collettivo, referenti portavoce, ecc.).
Questo sia in regione che fuori regione. Per ora è chiaro che ci sono situazioni in cui sarebbe
interessante esserci e ci sono situazioni per le quali non c'è nessun interesse. Non essendo possibile
definire ora dei criteri generali chiari e credibili, si decide di valutare volta per volta le singole
situazioni. Se col tempo si stabiliranno con l'esperieza criteri più chiari, li si fisseranno tra le
decisioni future dell'assemblea.
§ 7. PRATICA DEL BANCO UNICO
Il banco unico con i prodotti di tutti i produttori aderenti è considerato un buon mezzo:
– come forte segnale di presenza politica e buono strumento di presentazione della Rete in contesti
politici o culturali ritenuti interessanti;
– come potenzialmente promettente soluzione logistica per alcuni mercati fuori regione; in
particolare nelle esigenze degli attuali aderenti, i mercati di terraTERRA a Roma.
Non opportuno invece il banco unico – ma la riconoscibilità dell'aderenza ad un soggetto politico sì
– nei mercatini in regione organizzati da noi.
• Chiedere all'assemblea generale di terraTERRARoma la loro valutazione sulla ipotesi di
presenza a breve dei pugliesi e lucani con un banco unico (e quindi come soggetto collettivo).
§ 8. COINVOLGERE NUOVI ADERENTI
Condivisa la necessità di allargare il giro dei produttori aderenti. Condivisa la necessità di cautela al
momento e di non aprire campagne di adesione con conseguenti afflussi incontrollabili. Stabilite le
prime operazioni pratiche per far entrare un nuovo produttore, cominciare a coinvolgere qualche
realtà conosciuta e potenzialmente interessante, ma che forse non ci conosce ancora. Alla luce degli
impegni che gli aderenti alla Rete si devono assumere di fronte ad una richiesta di ingresso, e consci
di essere ancora in una fase di fondazione, c'è comunque la necessità di una apertura della rete
commisurata alla nostra effettiva capacità di gestire le verifiche dei nuovi ingressi.
§ 9. OTTIMIZZAZIONE LOGISTICA PARTECIPATA PER MERCATI FUORI REGIONE
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Con riferimento particolare ai mercati terraTERRA a Roma, ma con un occhio anche ad altri
mercati (Napoli) o eventi fieristici ritenuti interessanti politicamente, si vuole lavorare su queste
prospettive:
– gestione collettiva delle spese e turnazione delle persone sulle “missioni”;
– mezzo adeguato per trasporto di quantitativi notevoli di merce;
– magazzini affidabili e accessibili per il confezionato a lunga scadenza, dove dovremmo essere
presenti periodicamente.
• Rinnovare all'assemblea di terraTERRA la richiesta di aiuto per reperire un magazzino affidabile
e accessibile zona Roma sud.
• Partecipare con uno o due portavoce dell Rete ad ogni assemblea generale di terraTERRA.
§ 10. FUNZIONE DI “INTRODUZIONE” AD ALTRE RETI – CUI LA RETE PARTECIPA – DI
NUOVI PRODUTTORI
Sempre con riferimento particolare a terraTERRA – Roma, proporre la rete come riferimento in
Puglia e Basilicata per nuovi produttori interessati ad aderire a terraTERRA. È necessario che il
nuovo produttore aderisca prima o anche alla Rete oltre che a terraTERRA? Non è necessario e ci
limitiano alla “istruttoria” su azienda e sua conduzione? Prima o dopo la presentazione del nuovo
produttore all'assemblea generale di terraTERRA?
• Quando i tempi saranno maturi, chiederemo di valutare tutto ciò in una assemblea di
terraTERRA a Roma.
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STRUMENTI
§ 11. AUTOCERTIFICAZIONE E CERTIFICAZIONE PARTECIPATA NELLA RETE; IL
CATALOGO; COMPRENSIONE DEL PREZZO
• Tutti i produttori aderenti attualmente compilano già proprie schede di autocertificazione sulle
pratiche adottate. Queste sono strumento minimo e indispensabile per far fede all'impegno di
trasparenza e informazione col fruitore, gli altri produttori, soggetti sociali altri. Prendendo a
modello le schede che già abbiamo prodotto, verificare la possibilità di rendere lo schema
informativo più facilmente fruibile per il fruitore medio senza una conoscenza specialistica di
questioni agricole o di trasformazione.
• Si ritiene importante dettagliare la dichiarazione sulla scheda del prezzo praticato in questo
modo: prezzo praticato; costi vivi totali (se si vuole si può dettagliare produzione,
trasformazione, confezionamento, distribuzione, ...); breve spiegazione libera dell'utile
risultante dalla differenza del tipo: “mi permette adeguata paga oraria”, “non me la permette ma
lo faccio perché...” “compenso con...”, “utile molto alto perché devo compensare quest'altra
attività...”, ecc.
• Nella verifica diretta da parte degli altri aderenti di ciò che è dichiarato da un produttore o
trasformatore, tale autocertificazione assume il significato di certificazione partecipata
all'interno della Rete, e con ciò tutti gli aderenti sono in qualche modo responsabili di ciò che è
scritto su ogni singola scheda.
• Le singole schede, per realtà produttive e prodotti, verranno quanto prima raccolte in un
catalogo collettivo della Rete.
§ 12. SPERIMENTAZIONE E MESSA A PUNTO DELLA PRATICA DEL BANCO UNICO
Data l'importanza del rapporto diretto durante la vendita tra produttore e acquirente, e dato che nel
caso del banco unico potenzialmente ogni produttore si pone come coproduttore di tutti gli altri
prodotti, è ovvio che chi si troverà a gestire il banco unico di volta in volta, svolgerà un ruolo
importante e forse delicato. Sarà pertanto necessario sfruttare occasioni per sperimentarlo al più
presto, tenendo in conto queste esigenze:
– almeno due o tre persone al banco, possibilmente produttori di tipologie di prodotti diversi;
– informarsi prima reciprocamente sui rispettivi prodotti e pratiche, almeno tra produttori della
stessa tipologia;
– rendere il banco ben riconoscibile come appartenente alla Rete, anche con pannellature di
spiegazione e informazione sulla Rete.
§ 13. PROTOCOLLO DI CONOSCENZA DEL NUOVO PRODUTTORE
Per l'introduzione di un nuovo produttore o trasformatore nella Rete, si sono cominciati a delineare
alcuni passi necessari:
– primo contatto diretto di qualche tipo;
– presentazione del nuovo aspirante aderente all'assemblea generale della Rete, in cui potrà parlare
diffusamente, e ognio aderente avrà la possibilità di porgli ogni tipo di domande sulla sua attività
e motivazioni;
– visita alla realtà produttiva del richiedente;
– compilazione della scheda di autocertificazione:
– priodo di prova di 6 mesi, durante i quali il richiedente dovrà partecipare ad almeno 3 assemblee;
non avrà diritto di partecipare alle decisioni ma verrà invitato ad esprimere liberamente ogni
propria opinione; non potrà vendere i propri prodotti ai mercati e alle altre situazioni pubbliche,
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ma verrà comunque coinvolto nel rapporto con i soggetti di riferimento che di volta in volta
sosterranno la Rete nelle sue espressioni pubbliche;
– alla fine dei 6 mesi, l'assemblea deciderà se accettare il nuovo richiedente, se rifiutare il suo
ingresso, o se chiedere di prolungare il periodo di prova;
Come argomento da affrontare quando l'apertura avverrà e le richieste arriveranno: quante richieste
nuove possiamo gestire ogni volta?
§ 14. FONDO CASSA
Senza soldi non si va lontano, oppure ci si arriva troppo lentamente.
La Rete, appena si sarà data un nome e un minimo di materiale informativo, si attiverà per
organizzare e promuovere iniziative di sottoscrizione alla stessa per partire con le prime attività: si
potranno organizzare feste con presentazione e dibattito sulle stesse piazze in cui poi arriveremo coi
mercati; nelle sedi delle realtà sociali che ci appoggeranno; nelle sedi stesse dei produttori; con un
contributo per ogni banco durante i mercati; con un banco distribuzione cibo/spuntini durante i
mercati solo per questo scopo; ecc.
Verbale dell’Assemblea di costituzione della
FA – Fiera delle Autoproduzioni di Conversano “i buoni rAccolti”
Il giorno 8 novembre 2018 alcune realtà e persone si sono incontrate a Conversano con l’obbiettivo di dare
vita ad una FA – Fiera delle Autoproduzioni che si possa svolgere la seconda domenica del mese per tutta la
giornata in piazza Cesare Battisti. I soggetti promotori (Tonio Totaro Az. Agricola agricoltura naturale –
Conversano BA, Raffaele D’Alessandro Az. Agricola agricoltura naturale – Conversano BA, Giovanni
Ceresoli Presidente Associazione di Promozione Sociale “ConsumATtori”, Giuseppe Marzulli Presidente
Ass. culturale NEDA natura e alimentazione), dopo aver fatto richiesta di aderire a Movimento Terre – Rete
delle Autoproduzioni di Puglia e Basilicata e dopo aver partecipato all’assemblea del FA’ di Molfetta del 28
ottobre 2018, oltrechè aver partecipato all’assemblea nazionale di Genuino Clandestino presso la Comune di
Urupia ad ottobre, hanno invitato ad aderire all’iniziativa le realtà locali che si occupano di agricoltura naturale
e contadina, di agricoltura sociale, le persone interessate al consumo critico per un mondo più equo, più giusto
e più pulito. Come è stato per l’esperienza in Puglia delle FA’ - Fiera delle Autoproduzioni di Molfetta, Terlizzi
e Corato, la FA’ di Conversano vuole diventare espressione di una rete solidale composta da associazioni e
piccoli produttori fuori mercato che localmente intreccia rapporti con realtà attive del luogo. La FA di
Conversano condivide le finalità di sostenere e diffondere le agri-culture contadine che tutelano la salute della
terra, dell’ambiente e degli esseri viventi, a partire dall’esclusione di fertilizzanti, pesticidi di sintesi, diserbanti
e organismi geneticamente modificati; che riducono al minimo l’emissione di gas serra, lo spreco d’acqua e la
produzione di rifiuti, e che eliminano lo sfruttamento della manodopera. Obbiettivo dell’iniziativa è
promuovere un consumo genuino, equo e consapevole, oltrechè l’educazione all’alimentazione attraverso
diverse attività di promozione, formazione, sensibilizzazione.
Dopo aver condiviso con il gruppo le finalità, ha preso la parola Giovanni Ceresoli che ha invitato a tenere
sempre presente la forte connotazione politica della FA’ e i suoi principi ispiratori. A questo scopo è stata
redatta una Carta dei Principi, che riprende e adattata la Carta di Intenti di Movimento Terre, e condivisa con
il gruppo, unitamente ad un regolamento del mercato, in allegato. Ceresoli ha inoltre informato che la FA’ di
Conversano, come le altre FA, sarà del tutto autorganizzata e sperimenterà la pratica dell'autogestione
attraverso il momento assembleare in cui, il gruppo attivo di produttori e organizzatori, assume le scelte che
riguardano la programmazione delle edizioni della FA. Inoltre sperimenterà il Sistema della Garanzia
Partecipativa quale metodo che permette il coinvolgimento di tutti, produttori e consumatori, nella selezione e
controllo dei soci e, più in generale, le scelte della rete di cui fanno parte. Si è precisato e condiviso inoltre
che tutte le spese della manifestazione verranno coperte dai contributi dei banchetti che vi partecipano. La FA’
di Conversano si svolgerà per la prima volta sabato 8 dicembre p.v., dopodichè ogni seconda domenica del
mese, con richiesta al Comune per l’occupazione del suolo pubblico per la manifestazione in piazza Cesare
Battisti, da parte dell’APS “ConsumATtori”.
La FA di Conversano aderisce alla campagna di Genuino Clandestino, a Movimento Terre, e auspica di
consolidare, attraverso incontri, scambi e collaborazioni, la rete esistente con le altre FA del territorio.
Alla proposta del gruppo promotore hanno aderito associazioni, piccoli produttori, artigiani, e persone dei quali
alleghiamo elenco.
Sono presenti all’incontro:
Tonio Totaro Az. Agricola agricoltura naturale – Conversano BA
Raffaele D’Alessandro Az. Agricola agricoltura naturale – Conversano BA
Giovanni Ceresoli Associazione di Promozione Sociale “ConsumATtori” – Cassano delle Murge BA
Giuseppe Marzulli Ass. culturale NEDA nutrizione, educazione alimentazione – Conversano BA
Marco Marzulli Ass. culturale NEDA nutrizione, educazione alimentazione
Ambra Abaticola Fotografa, scenografa
Liliana Tissino Operatrice sociale
Yoko Tsukamoto Artigianato: origami e gioielli
Romeo Coppola Azienda edile Pagliattiva realizzazione case di paglia – Conversano BA
Miriam Pascale Az. Agr. Masseria Atipica – Castellana (BA)
Francesco Minunni Az. Agr. bio “Tarsia Morisco” e Assessore alle Attività Produttive del Comune di Conversano BA
Valeria De Bellis Az. Agr. agricoltura naturale – Turi BA
Francesco Mastroleo Az. agr. Torre dei Mastro – Castellana Grotte BA
Coordinamento Nazionale degli Agricoltori per l'olivicoltura
Filippo Di Venere Apicoltore
Giusy Rizzo Fito cosmetica – Conversano BA
Marco Pontrelli Artista, artigiano
Gianni Signorile Masseria dei Monelli – Ortocircuito A.P.S.
Aderiscono all’iniziativa:
Ass. Solidaria Progetto SfruttaZero - Bari
Radici Emirandira Bottega del mercato equo e solidale – Conversano BA
Piazza Capricciosa – Conversano BA
Conversano, 8 novembre 2018